Medaglia d’Onore agli I.M.I.

Nell’80° anniversario della proclamazione dell’armistizio dell’8 settembre 1943, in memoria dei soldati italiani che furono catturati, rastrellati e deportati nei territori della Germania dove, pur privati della libertà e costretti ai lavori forzati, rifiutarono la proposta di schierarsi con il fascismo e con il nazismo, rendiamo pubblico l’elenco completo degli Internati Militari e Civili Italiani originari di Ceccano internati nei lager tedeschi dal 1943 al 1945  con l’auspicio  che possa servire da sprone nella ricerca della memoria della nostra comunità.

Data:
18 Settembre 2023

Medaglia d’Onore agli I.M.I.

Nell’80° anniversario della proclamazione dell’armistizio dell’8 settembre 1943, in memoria dei soldati italiani che furono catturati, rastrellati e deportati nei territori della Germania dove, pur privati della libertà e costretti ai lavori forzati, rifiutarono la proposta di schierarsi con il fascismo e con il nazismo, rendiamo pubblico l’elenco completo degli Internati Militari e Civili Italiani originari di Ceccano internati nei lager tedeschi dal 1943 al 1945  con l’auspicio  che possa servire da sprone nella ricerca della memoria della nostra comunità.

Storia degli I.M.I.

Dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943 centinaia di migliaia di militari italiani furono disarmati dai tedeschi e posti di fronte a una drammatica scelta: continuare la guerra sotto le insegne nazifasciste o essere deportati nei campi di concentramento. La gran parte di loro – circa 650 mila, tra cui 30 mila ufficiali e 200 generali – rifiutarono di continuare a combattere al fianco dei tedeschi e scelsero di non aderire alla Repubblica di Salò. La conseguenza del loro “no” fu la deportazione e l’internamento nei lager nazisti, non come prigionieri di guerra ma con lo status fino ad allora sconosciuto di IMI, Internati Militari Italiani, voluto da Hitler per sottrarli alla Convenzione di Ginevra e sfruttarli liberamente. Questa pagina sconosciuta della seconda guerra mondiale è stata a lungo trascurata e dimenticata nel dopoguerra, mentre negli ultimi anni è stata riscoperta dagli storici e indicata come atto fondante della Resistenza italiana al nazi-fascismo.

In questi anni di appassionate ed estenuanti ricerche – finalmente – anche nella nostra città è stato definito il quadro completo degli oltre duecento ceccanesi che subirono questa drammatica sorte, fino alle estreme conseguenze per undici di loro che morirono dietro i reticolati, mentre i superstiti tornarono a casa in condizioni fisiche drammatiche e duramente colpiti nello spirito a testimonianza della tragica prigionia.

La pubblicazione dell’elenco completo degli internati originari della nostra città    nasce per ricordare le tragiche vicende per tanti anni rimaste nascoste a livello storico e in tanti casi agli stessi familiari.

Il totale dei reduci ceccanesi censiti nel 1945 è di 213 di cui 206 militari  e  7  civili che si trovavano in Germania prima dell’  8  settembre  come lavoratori e nel caso dell’ unica donna, Antonietta Gallucci,  internata a Berlino dopo essere stata arrestata mentre lavorava nella fabbrica di munizioni di Faito.

Degli internati militari, come detto, 11 di essi morirono dietro i reticolati dei campi di concentramento e, per tragica ironia della sorte, per la maggior parte di loro in seguito a bombardamenti degli alleati sulle città tedesche dove  erano  ubicati i lager per gli I.M.I..

Dei  213  militari e civili  internati  soltanto  uno di  loro aderì alla Repubblica di Salò  e  gli  fu consentito di  tornare in Italia un anno prima della fine della guerra mentre la quasi totalità non cedette alle lusinghe di tornare in patria per combattere al fianco dei tedeschi  e dei repubblichini, dall’analisi  dei fascicoli matricolari inoltre risulta un caso di evasione dalla prigionia da parte di un militare  ceccanese, Lorenzo Spagnoli, il 5 aprile del 1944 da un campo di prigionia in Grecia.

Sull’ utilizzo delle fonti per il recupero dei dati anagrafici e di prigionia di ogni singolo Internato, utilizzate in questi anni per completare la ricerca, si rimanda alle avvertenze riportate nell’elenco allegato.

Riteniamo che la   ricerca che oggi rendiamo pubblica costituisca un doveroso riconoscimento della nostra comunità – anche se postumo – a tutti i concittadini che vissero quelle drammatiche vicende.

Medaglia d’Onore agli I.M.I.  Legge 27 dicembre 2006, n. 296.

Si riportano   sinteticamente le procedure previste per il riconoscimento della concessione di una medaglia d’onore così come previsto dalla legge 27 dicembre 2006, n. 296 ai cittadini italiani, militari e civili, deportati e internati nei lager nazisti e destinati al lavoro coatto per l’economia di guerra nell’ultimo conflitto mondiale, che abbiano titolo per presentare l’istanza di riconoscimento dello status di lavoratore coatto, nonché ai familiari dei deceduti.

Le medaglie d’onore, coniate dall’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato sono inviate alle Prefetture competenti per territorio per la relativa consegna. Le medaglie sono conferite in occasione del 27 gennaio e del 2 giugno di ogni anno, in occasione della commemorazione della “Giornata della Memoria” e della “Festa della Repubblica”. Nelle stesse date sono organizzate cerimonie presso le locali prefetture, mentre il 27 gennaio si svolge una cerimonia nazionale presso il Quirinale.

A Ceccano  tranne  pochissime eccezioni, ricordiamo nel passato il conferimento  della  medaglia  d’onore agli ex-internati militari di  Vincenzo Mancini  (ai familiari) e a Giuseppe Lucchetti  ancora vivente,  poi  non si sono avute più notizie o iniziative di altri riconoscimenti, eppure i concittadini che vissero quelle drammatiche pagine di prigionia e di schiavitù dietro i reticolati furono oltre duecento e, forse, è giunto il momento di riconoscere al loro  sacrificio e alle loro sofferenze il giusto tributo nell’80° anniversario  dell’armistizio dell’8 settembre.

 

Si allega documentazione

Allegati (5)

Ultimo aggiornamento

18 Settembre 2023, 12:53